Lo sviluppo dell’astronomia di posizione, ovvero la determinazione della posizione degli astri in cielo, il calcolo delle orbite dei pianeti, delle comete, degli asteroidi e lo studio del moto del polo, si sviluppò principalmente nell’Ottocento e nella prima parte del Novecento. Sull’onda di queste ricerche la Sardegna iniziò a muovere i sui primi passi nello scenario astronomico nazionale e mondiale. Infatti, la Commissione Geodetica Nazionale, di recente costituzione, individuò nell’isola la sede ideale per l’installazione di una stazione di rilevamento della latitudine astronomica inaugurando nel 1899 la Stazione Astronomica di Carloforte come una delle cinque sedi dell’International Latitude Service.

Il compito di questa nuova struttura era quello di monitorare le variazioni della latitudine del luogo di osservazione, utilizzato come parametro primario per l’analisi della rotazione terrestre. In base alla convenzione stipulata tra la Commissione Geodetica Italiana e l’Associazione Geodetica Internazionale i primi strumenti giunsero a Carloforte il 21 settembre del 1899 dotando il nuovo osservatorio, oltre che del telescopio zenitale e di una mira, di un pendolo Strasser & Rohde e di un orologio da tasca a tempo siderale, di un barografo Richard e di alcuni termometri.
Con il passare del tempo l’Osservatorio Astronomico si è andato avvicinandosi all’area urbana di Cagliari, passando dalla sede carlofortina a quella di Capoterra, prima, per poi, nel 1978, approdare alla sede di Poggio dei Pini che era collocata sul medesimo parallelo della sede storica di Carloforte dove un secolo prima iniziarono le attività osservative. A partire dal 2013 l’Osservatorio Astronomico di Cagliari ha cambiato nuovamente sede trasferendosi in quella di Selargius che, a differenza di quella di Poggio dei Pini, presenta ampi spazi dedicati al pubblico tra cui la nuova biblioteca e il museo degli strumenti storici che raccoglie sia gli strumenti risalenti al primo insediamento presso la Stazione Astronomica di Latitudine di Carloforte che altri acquistati negli anni o ottenuti in cessione in seguito alla stipula di protocolli di intesa e di collaborazione scientifica come per esempio il Tubo Fotografico Zenitale dell’Osservatorio di Mizusawa in Giappone.

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