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Scoperto il luogo di nascita di un lampo radio: SRT tra gli strumenti utilizzati

Tutto cominciò a Parkes, in Australia, nell’aprile 2015, nemmeno un anno fa. Il radiotelescopio appartenente al CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) capta un segnale particolare e abbastanza raro: un lampo radio. Scoperto solo otto anni fa, questo fenomeno è stato registrato finora solo sedici volte.
Tutto cominciò a Parkes, in Australia, nell’aprile 2015, nemmeno un anno fa. Il radiotelescopio appartenente al CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) capta un segnale particolare e abbastanza raro: un lampo radio. Scoperto solo otto anni fa, questo fenomeno è stato registrato finora solo sedici volte.
La rarità del segnale merita un approfondimento e ulteriori osservazioni in tempi rapidissimi, per questo vengono allertati gli strumenti astronomici più avanzati a livello mondiale, tra i quali l’Australian Telescope Compact Array (ATCA, Australia), il Subaru Telescope (NAOJ, Giappone, ma situato alle Hawaii) ed anche il nostro Sardinia Radio Telescope (INAF-SRT).
Il grande telescopio sardo (disco singolo di ben 64 metri di diametro) è stato puntato verso la sorgente indicata da Parkes per poter osservare il prima possibile le tracce lasciate dal lampo. Ad occuparsi di questa osservazione sono stati Marta Burgay, Delphine Perrodin e Andrea Possenti, ricercatori astronomi dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, struttura INAF che gestisce il Sardinia Radio Telescope.
«Nell’aprile 2015, SRT non era ancora operativo al 100% come è oggi. Grazie al grande lavoro dell’equipe INAF di validazione scientifica del radiotelescopio, SRT ha però potuto prendere parte con prontezza alla campagna internazionale» - dichiara Marta Burgay - «Le osservazioni di SRT, combinate con quelle degli altri radiotelescopi a disco singolo, hanno permesso di escludere che questo FRB sia associato a un fenomeno cosmico ripetitivo».
Si è dunque scoperto che questo oggetto proveniva da una remota galassia distante ben sei miliardi di anni luce da noi. ”A 8 anni dalla identificazione del primo lampo radio – dice Andrea Possenti – è stato finalmente possibile stabilire il luogo di nascita di uno di questi eventi. Grazie a ciò, l’identikit dei possibili “genitori” può essere circoscritto a eventi catastrofici, altamente energetici e non ripetitivi”.
Il lampo radio è considerato dagli scienziati talmente importante che Possenti dichiara aperta, senza mezzi termini, “una nuova era nella cosmologia osservativa, in cui gli FRB potranno giocare un ruolo complementare a quello di altri indicatori cosmologici, come le supernovae».
Le implicazioni di questa scoperta infatti non si limitano al fenomeno in sé e per sé, perché i ritardi nella ricezione del lampo, variabili in base alle frequenze di osservazione e dovuti alla presenza del materiale intergalattico, hanno consentito una più precisa rilevazione di quest’ultimo, peraltro già prevista dai modelli cosmologici ma mai osservata prima.
Trovate altri dettagli nel comunicato ufficiale di media INAF, (http://www.media.inaf.it/2016/02/24/ecco-il-luogo-di-nascita-di-un-lampo-radio/), nell’articolo scientifico in inglese pubblicato su Nature (http://www.media.inaf.it/2016/02/24/ecco-il-luogo-di-nascita-di-un-lampo-radio/) e nell’intervista a Marta Burgay pubblicata sul canale youtube di Media INAF (https://www.youtube.com/watch?v=sZACaaV9H58&feature=youtu.be).
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