La Notte Europea dei Ricercatori 2017, per l'Osservatorio Astronomico di Cagliari è stata speciale, per vari motivi.

Quest’anno, la Notte ce la siamo ritrovata alla fine di un’estate pazzesca della quale non saprete mai tutta la verità, solo perché vi annoiereste ad ascoltare tutti quei dettagli, per noi elettrizzanti, che hanno trasformato i tanti doveri in altrettanti successi.

Poi, la notte Europea dei Ricercatori è un lavoro di squadra. Con le nuove magliette blu, ritirate poche ore prima dell'inizio dell'evento, tutti i ricercatori, i tecnologi, i borsisti e financo gli amministrativi dell'Osservatorio hanno spiegato nel dettaglio le loro ricerche: dagli esopianeti alle pulsar, ai buchi neri, agli ammassi di galassie.

Qualsiasi squadra, però, ha bisogno di un capitano. Stavolta è toccato alla collega  Sabrina Milia che è riuscita a coordinare un evento breve ed intenso con tante email, vagabondaggi per gli uffici, telefonate serrate, notti corte.

E ci siamo ritrovati stasera con voi, a chiacchierare faccia a faccia. Voi che ci mettete i like su facebook, che ci chiamate per sapere se vostro figlio, che ha solo cinque anni può partecipare al laboratorio per quelli di otto, voi che ci scrivete mail per chiederci perché, se la terra gira intorno al sole, il nord è sempre lì sulla Polare.

Oggi siete venuti in tanti. Quanti? Non ne abbiamo idea, perché stavolta abbiamo deciso di non accanirci con liste, nomi, prenotazioni, conteggi. Stavolta abbiamo rischiato non immaginando minimamente in quanti sareste stati. Oggi volevamo un’apertura vera, libera, partecipata e sperimentale. Possiamo dire di esserci riusciti con un discreto successo. Una stima molto empirica e approssimativa potrebbe essere tra le 250 e le 300 persone.

I nostri “banchetti dei ricercatori” sono stati allestiti sottraendo i tavoli dalla mensa, che noi chiamiamo Astrocafé e mettendoli all’aperto grazie ad un meteo clemente (e badate che noi conosciamo bene la legge di Murphy: oggi, con previsioni perfette, sarebbe stata considerata normale una “bomba d’acqua”!).

Su quei tavoli i ricercatori INAF-OAC hanno sistemato poster e modellini anche molto complessi per far capire al pubblico cosa cercano (e trovano) ogni giorno nel nostro immenso universo.

Ma non è finita qui, infatti hanno aperto le porte anche i Laboratori Tecnologici, l’Auditorium, il Museo, il Planetario, i laboratori Astrokids con il modellino cartaceo di SRT.

Insomma, a questo punto preferiamo dare la parola alle immagini rimandandovi alla nostra Astrogallery a questo link.

Grazie davvero di cuore di cuore per la grande partecipazione vi diamo appuntamento all’anno prossimo, con la certezza che miglioreremo ancora.