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Petizione OAC
Appello al personale dell'INAF e alla comunità astronomica
Di recente, l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), a seguito delle raccomandazioni del RadioAstronomy Visiting Committee (RAVC) su come rafforzare la radioastronomia italiana, ha avviato la procedura di costituzione di una nuova struttura di secondo livello dell'INAF: l'Osservatorio di RadioAstronomia (ORA), risultante dall'accorpamento dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari (OAC) e dell'Istituto di Radio Astronomia di Bologna (IRA).
Il personale dell'OAC si è sempre dichiarato, in ogni occasione, a tutti i livelli istituzionali, del tutto favorevole a concorrere a ogni forma efficace di coordinamento della Radioastronomia Italiana, purchè preveda il mantenimento dell'autonomia propositiva e di direzione dell'OAC (pagina riepilogativa sul sito OAC), sull'esempio di altre facilities di complessità forse anche maggiore, per esempio le missioni aerospaziali, che sono efficientemente gestite in modo cooperativo e sinergico da altre strutture INAF. Esemplare della praticabilità di soluzioni meno invasive è anche il bando emanato il 27 marzo 2015 dalla Direzione Scientifica dell'INAF per la creazione dell'Italian SKA Science Coordination Board: se un Board può essere statutariamente nominato e funzionare per coordinare la partecipazione italiana ad un progetto ciclopico come SKA, non si capisce perché non possa funzionare per la partecipazione al VLBI, alle altre iniziative Radionet, e per le conseguenti gestione e sviluppo delle tre antenne italiane. Il personale dell'OAC si è conseguentemente dichiarato, e continua a dichiararsi, fermamente e unanimemente contrario all'ipotesi di un accorpamento.
Ciononostante la dirigenza INAF ha dichiarato che procederà comunque con l'iter per l'accorpamento, indipendentemente dall'opinione contraria di tutto il personale OAC. Stando al "resoconto informale" pubblicato sul sito web dell'INAF, il CdA ha effettivamente deliberato nella riunione del 25-26 marzo 2015 di procedere con la creazione dell'ORA.
Riteniamo che procedere con un cambiamento di questa portata senza la condivisione di entrambe le strutture sia mortificante, frustrante e demotivante per il personale e, di conseguenza, estremamente dannoso per il sistema.
La scelta di costituire strutture INAF "tematiche" accorpando, cosa senza precedenti, strutture distanti territorialmente comporta un cambiamento radicale dell'architettura dell'INAF, che riguarda necessariamente tutto l'Istituto e non le sole strutture direttamente coinvolte.
Ci appelliamo quindi a tutto il personale dell'INAF e alla comunità astronomica in generale affinchè ci sostengano nel chiedere che nell'INAF cambiamenti di questa portata siano effettuati con la condivisione di tutte le parti coinvolte, e non contro il parere unanime di alcune di esse.
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