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SRT pronto a nuove sfide
Si è appena conclusa, infatti, la visita ufficiale a Cagliari di Keyur Patel, Direttore dell’Interplanetary Network Directorate del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) e Project Manager della sonda Dawn.
Dopo un incontro ufficiale con il presidente dell’INAF, Nichi D’Amico, e il presidente dell’ASI, Roberto Battiston, Patel, accompagnato da Alaudin Bhanji e Pete Hames (sempre JPL) e dal Responsabile Scientifico dell’ASI Enrico Flamini si è recato negli scorsi giorni a Cagliari per effettuare una visita presso il Sardinia Radio Telescope e presso i nuovissimi laboratori di sviluppo tecnologico presenti nel nuovo quartier generale dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Lo scopo della visita era – come spiega lo stesso Patel – “una verifica tecnica sul potenziale utilizzo di SRT nelle telecomunicazioni spaziali e, in particolare, nella ricezione (quello che viene chiamato down link) di informazioni da sonde interplanetarie , soprattutto in vista delle future missioni spaziale previste su Marte a partire dal 2020“.
SRT potrebbe dunque entrare a far parte della rete DSN (Deep Space Network), anche in ragione della semplicità di tale operazione: “Un conto – dice Patel – è costruire una nuova antenna, un altro è averne una già pronta, disponibile apportando poche modifiche, e pure di grandi dimensioni come SRT“.
L’entrata in gioco dell’agenzia americana nelle osservazioni di SRT potrebbe essere quasi “indolore” dal punto di vista gestionale. Nel caso in cui l’accordo tra i prestigiosi enti andasse in porto, è infatti più che probabile che JPL vada a sfruttare parte di quel 20% di tempo osservativo già garantito all’ASI da un accordo con INAF. Parte di questa percentuale di tempo di utilizzo dell’antennna potrebbe venir sfruttata dall’ASI per monitorare corpi celesti vicini anche potenzialmente pericolosi per la Terra, come asteroidi, meteore, comete e spazzatura spaziale, in un’ottica strategica di sicurezza planetaria. Un’altra frazione significativa di tempo potrebbe invece essere sfruttata per le attività di ricezione dei segnali delle sonde interplanetarie. L’ASI è già il partner principale del JPL nel campo dell’esplorazione del SIstema solare con sonde robotiche, collaborazione che potrebbe venir dunque rafforzata dall’ingresso di SRT nella rete DSN. Un settore in cui già nel mese di novembre SRT aveva mostrato le sue potenzialità, intercettando un debole segnale proveniente dalla sonda Rosetta.
“L’antenna sarda – afferma Enrico Flamini – può diventare di fondamentale importanza, sia per le sue dimensioni, sia per la qualità della sua ricezione, nell’incrementare la quantità e qualità dei dati delle future missioni spaziali.”.
Alla domanda su quale sia l’obiettivo primario di questa attività, Flamini non ha dubbi: “Questa visita è stata fondamentale per verificare in situ la fattibilità di implementare in tempi brevi, essenzialmente quelli dello sviluppo dell’elettronica, il down link di segnali con SRT. Nel giro di 18 – 24 mesi al massimo potremmo essere pronti per il tracking delle missioni in atto e delle future missioni spaziali. Certo, da project manager della sonda Cassini, se riuscissimo a intercettare l’ultima parte di vita della Sonda Cassini, sarei davvero un uomo felice”.
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