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25 GENNAIO 2016 ore 19:22
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La Sardegna protagonista nel campo delle scienze spaziali

Discusso nei giorni scorsi un possibile protocollo d’intesa quadro tra Regione Autonoma della Sardegna e Agenzia Spaziale Italiana per l'utilizzo di SRT nelle scienze spaziali.
Si è svolto nei giorni scorsi un importante incontro fra il presidente della Regione Autonoma della Sardegna (RAS) Francesco Pigliaru, il vicepresidente della Regione Autonoma della Sardegna Raffaele Paci, il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Roberto Battiston, il presidente dell'Istituto incontro-sardegnaNazionale di Astrofisica (INAF) Nicolò D'Amico, il presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS) Giacomo Cao e un gruppo di studiosi ed esperti nel campo della ricerca spaziale.
Durante l'incontro, la cui agenda prevedeva tra l'altro la discussione su un protocollo d'intesa quadro tra Regione Autonoma della Sardegna e Agenzia Spaziale Italiana, sono stati affrontati i possibili sviluppi dell'astrofisica spaziale in Sardegna, un settore che, grazie alle possibilita' aperte dal Sardinia Radio Telescope (SRT), si mostra estremamente interessante e promettente in vari ambiti.

"L'Aerospazio è uno dei settori in cui crediamo fortemente." - ha affermato a conclusione dell'incontro il vicepresidente RAS Paci - "Ora, grazie anche ai finanziamenti messi in campo dall'Europa per questo settore, vogliamo fare un passo avanti, trasformando la ricerca di base in opportunita' di lavoro, ricchezza e crescita sociale per la nostra regione."
Dopo l'incontro in Regione, il Presidente ASI Battiston, accompagnato dal Presidente INAF D'Amico e da tecnologi dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Cagliari, ha visitato il sito di SRT, i laboratori di sviluppo tecnologico e le strutture di outreach cittadine dell'INAF nel nuovo Campus della Scienza a Selargius.


"L'eccellenza tecnologica di SRT" - ha affermato Battiston a conclusione della visita in Sardegna - "è basata su una tradizione nel settore delle onde radio in cui l'Osservatorio INAF e l'Università di Cagliari giocano un ruolo fondamentale sia nella ricerca avanzata sia nella formazione di nuovi professionisti, in linea con una tradizione tutta italiana di eccellenza nel settore spaziale delle onde radio. Con la partenza delle operazioni del radiotelescopio SRT, la collaborazione tra ASI ed INAF si arricchisce di uno straordinario strumento, che con una versatilità eccezionale è in grado di osservare sia le galassie più lontane ma anche i satelliti ed i frammenti in orbita intorno alla terra oltre a comunicare con i satelliti delle missioni interplanetarie verso Marte, Saturno o Giove. La scienza fondamentale si mescola indissolubilmente con le applicazioni spaziali, così come le infrastrutture per operare e comunicare con le sonde poste a centinaia di milioni di chilometri dalla terra."

Le potenzialità del radio telescopio sardo nel settore delle scienze spaziali, attraverso la collaborazione esistente tra INAF e ASI, si erano già intraviste recentemente con il successo di SRT nel captare il segnale inviato dalla sonda Rosetta. E soltanto alcune settimane fa SRT e i laboratori di sviluppo dell'Osservatorio di Cagliari sono stati oggetto di una visita tecnica da parte di importanti personalità del Jet Propulsion Laboratory JPL, storico braccio armato della NASA nel campo delle esplorazioni robotiche del nostro Sistema Solare, proprio per esplorare le opportunità di inserimento di SRT nella rete Deep Space Network.

"Le dichiarazioni dei vertici della Regione Sardegna e del presidente Battiston" - aggiunge Nichi D'Amico - "configurano l'avvio di un virtuoso processo di capitalizzazione degli investimenti fatti in Sardegna dall'INAF in collaborazione con la Regione, con l'Università e con l'ASI, che oggi si inquadrano anche in un ambizioso programma di sviluppo di ampio respiro del Distretto Aero Spaziale della Sardegna (DASS)". La collaborazione tra Regione Sardegna, INAF, ASI, DASS e, probabilmente a breve anche la NASA, dimostra ancora una volta che grandi infrastrutture di alto valore tecnologico e innovatività come SRT rappresentino un volano di sviluppo ad ampio spettro. Il futuro di SRT, che tra l'altro nelle prossime settimane inizierà la sua prima campagna osservativa ufficiale, si prospetta sempre più entusiasmante e ricco di opportunità per l'astrofisica e per la Sardegna.